lunedì 4 aprile 2011

Cecità

"Cecità" è anche il titolo di un terribile (nel senso di angosciante) romanzo di Josè Saramago, ma non è di questa cecità che parlo.
Ieri a Messa c'era il Vangelo del cieco guarito da Gesù (che, se non lo sapete, è un miracolo riportato solo dal Vangelo di Giovanni, chissà come mai). E' uno dei miracoli che mi piacciono di più, e non solo per il messaggio che vi è nascosto, ma proprio per il miracolo in sè.

Avete mai pensato a cosa vuol dire essere ciechi dalla nascita? Diventare ciechi è un conto, e forse è ancora più struggente, perchè uno sa cosa perde, ma essere ciechi dalla nascita...non so, è "strano". Se uno chiude gli occhi riesce a "vedere" con i ricordi, ma se uno non ha mai "visto" qualcosa come fa a "ricordarsela"? Se uno non sa cos'è il rosso e cos'è il verde...oppure cosa vuol dire tramonto...o come è fatto un pancake...o una macchina...

Oggi ne ho avuto la conferma. Stamattina ero alla fermata del bus e ho visto questa signora anziana con il bastone bianco che procedeva a tentoni lungo il marciapiede. I marciapiedi americani hanno il vantaggio di essere larghi come delle carreggiate autostradali ma sono spesso pieni di buche. Così questa signora era lì che si destreggiava tra un vaso, il tombino che faceva un piccolo gradino, la gente, le aiuole e tutto quello che ingombrava il marciapiede. Una ragazza si era fermata per dirle che c'era un cartellone sul marciapiede e che doveva aggirarlo ma poi se n'è andata. Ma la corsa della signora non si fermava al cartellone, evidentemente. Così, un po' perchè mi sentivo una cacca, un po' perchè mi è venuto in mente il Vangelo di ieri, ho pensato "Oh beh, anche se arrivo un po' tardi non succede niente". Così sono andata lì e le ho chiesto se aveva bisogno che la accompagnassi da qualche parte. E lei mi ha risposto "Se hai tempo, te ne sarei molto grata" (perchè l'educazione è ancora parte del patrimonio di alcuni esseri umani).

Bene, la signora doveva andare in banca, che non era neanche tanto distante, ma la signora non me l'ha detto subito, l'indirizzo, così l'abbiamo anche superata e siamo dovute tornare indietro. Vi assicuro che non è stato facile. Dì tu ad un cieco "C'è una crepa nel marciapiede". Se sai cos'è una crepa, ok, ma se non lo sai? E poi, per salire i gradini della banca (barriere architettoniche...) "Ecco, qui ci sono due gradini da fare". E vedevo che non saliva. "Sì sì due, prima uno e poi l'altro" e poi ho pensato "Forse non sa come fare...eh già, mica sa dove inizia il gradino...". Beh, comunque alla fine ce l'abbiamo fatto, è arrivata sana e salva in banca.
Però mi ha fatto riflettere. Essere ciechi deve essere proprio brutto.

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