martedì 29 marzo 2011

Marco il calzolaio

Eccoci qua.
Qualcuno dirà che parlo sempre delle stesse cose, ma d'altro canto è il mio blog e vi parlo di quello che ritengo interessante, o no? Sono lontana da casa, "vi" leggo attraverso i giornali e per tale motivo le notizie che mi arrivano, seppur filtrate da editori e direttori, sono una foto di quello che ora è l'Italia.

Mi fa piacere leggere questa notizia di Marco il calzolaio che ha una laurea di biotecnologie in tasca ma, per l'appunto, ha deciso di fare il calzolaio. Mi fa piacere per lui: se veramente gli piace fare il calzolaio, benissimo, cosa c'è di meglio nella vita che trovare il lavoro giusto? Mia suocera dice che ci sono alcune cose importanti: ad esempio trovare la persona giusta e il lavoro giusto. Lui ne ha già trovata una (della seconda l'articolo non fa menzione).

Però un po' mi dispiace, perchè per l'ennesima volta mi trovo di fronte alla svalutazione di questo titolo di studio. Svalutazione sia in senso morale che in senso "economico". Per carità, sono tanto contenta per Marco, se Marco è felice, ma mi chiedo: che senso ha allora per molti giovani studiare e darsi da fare se poi la strada è fare il calzolaio? (o il parrucchiere, o il centralinista, o il mulettista). Che razza di paese è il nostro se non sa premiare chi si dà da fare? Se non sa premiare l'intelligenza, l'amore per lo studio, la perspicacia? Perchè non essere chiari e dire: per questo questo e quest'altro lavoro abbiamo tot numero di posti. Non vogliamo gente che scoccia con la morale o l'etica, non ci interessano studi troppo complicati perchè non abbiamo voglia di smazzarci, non vogliamo gente che vuole eccellere perchè eccellere costa, non abbiamo i soldi per pagare tutti questi insegnanti (e ci piace che il popolo rimanga ignorante così è più facile da governare), ci va bene che i tesori dell'arte cadano a pezzi. Basa esser chiari no? Così una magari va a fare la commessa a cuor leggero (e magari i suoi genitori non si devono fare gli straordinari per mandarla a scuola).

Qui sarebbero inorriditi di fronte ad una notizia così. Beh, alcune mie colleghe rimangono stupite quando racconto loro come sta la nostra "istruzione". E detto da loro...Gesù Gesù I love you (come direbbe la mia amica Giulia).
E invece a noi tocca essere contenti per Marco, altrimenti ci tocca iniziare a piangere.

E' una svalutazione morale, perchè allora la laurea è un titolo che non vale più niente, se chi ce l'ha è "costretto" a fare lavori che non sono quelli per cui ha studiato. Certo, ci sono un sacco di persone che fanno così, e sono contente, e va bene. Però a me rimane sullo stomaco, anche se Marco è contento. Ecco.

sabato 26 marzo 2011

L'orso Dino

Scusate, sarò noiosa, ma devo di nuovo parlare di animali.
Perchè oggi mentre leggevo il giornale (La Stampa per la precisione) ho scoperto che hanno ucciso il mio orsetto Dino. Come? Non conoscete l'orso Dino? Ma come, e poi, voi Vicentini? Ma se non ha fatto altro che far parlare di lui tutta l'estate scorsa?
Per chi non lo conosce comunque, qui c'è la sua storia.
Orso Dino

Ecco, così dopo essere "sparito", lo hanno trovato, morto poverino, ucciso da un cacciatore sloveno che ha detto di non aver visto il suo collare identificativo. Ma daaaiiiii!!!!! E tra l'altro non lo possono nemmeno punire, questo cacciatore, perchè la caccia lì è aperta. Ma io mi domanda: caccia agli orsi? Ma dove? E che se ne fa la gente degli orsi? La pelliccia? Li imbalsama e se li mette in casa o ci fa un tappeto come nei cartoni di Paperino? Non so...già sono contraria alla caccia (visto che ci impallinano i cani), adesso poi....
povero Dino. Mi spiace così tanto...


Di contro, tanto per segnalare come molti altri paesi siamo milioni di anni più avanti di noi, vi lascio con quest'altra notizia...dalla Svezia. Un bambino sciando fuori pista (dove non doveva stare, ovviamente) è finito dentro la tana di un orso in letargo, che svegliatosi di soprassalto, lo ha morso alle gambe (per difendersi, e poi immaginate voi di essere svegliati da uno che vi piomba addosso con gli sci) e graffiato la schiena. Ma il bambino è scappato e sta bene. Hanno deciso di non fare niente all'animale. Vorrei ben vedere...imparino a stare al loro posto, gli esseri umani!!!!!

giovedì 24 marzo 2011

Impariamo dagli animali

E poi dicono che gli animali non hanno un'anima...
Shiba e Juma

Shiba e Juma (dal sito Lariserva.it)

mercoledì 23 marzo 2011

Goodbye Elizabeth Taylor

Non posso non dedicare alcune righe a quella che secondo me è una delle ultime grandi attrici. Certo, la vecchiaia non le ha reso giustizia, forse acuita dai suoi vizi. Ma d'altro canto, quale grande star non ha vizi? E poi pensateci bene....o si muore giovani, come James Dean (che tutti ricordano bello, giovane e prestante) oppure il confronto con gli anni che passano diventa inevitabile. Certo, c'è chi perde (vedi Marlon Brando) il confronto, ma credo che alla fine Elizabeth Taylor non se la sia cavata così male. E comunque...ha vissuto da star.







martedì 22 marzo 2011

Università italiana

università italiana

Ecco qua come sta e come starà la nostra università.
E come verranno premiati quelli che, come me e mio marito e i miei colleghi, si dedicano alla ricerca. E quelli che come mia mamma insegnano, perchè il trattamento riservato agli insegnanti non sarà diverso. E tutto questo si riverserà, inevitabilmente, su quelli che dovranno accedere all'università, che si ritroveranno in una situazione da terzo mondo.
Certo, pagare di tasca propria 40.000 euro all'anno (minimo) per andare all'università, come fanno qui negli States, non è giusto, però finiremo così, se vogliamo mantenerci ai livelli europei.
Università private, dove andranno solo i ricchi (perchè essere bravi non sarà sufficiente).
Proprio un bel passo avanti, eh?

domenica 20 marzo 2011

Non siamo in guerra

Alle ore 16:37 ora italiana, Napolitano dichiara: "Non siamo in guerra, ma all'interno di un'azione dell'Onu", Ah no, non siamo in guerra?
http://www.repubblica.it/esteri/2011/03/19/foto/la_battaglia_per_la_libia-13838100/1/?ref=HREA-1

A me par proprio di sì.

sabato 19 marzo 2011

Italian gestures

Siccome a volte un po' mi annoio, qua tutta sola, giro un po' su internet (visto che qui in molti posti è gratis). Oggi sono finita nel blog di un altro italiano all'estero e ho "rubato" per voi queste figurine...grazie Pluto!!!

Son tutte vere eh!!! E proprio carine!!!

venerdì 18 marzo 2011

Elisabetta Canalis

Non lo avrei mai detto, che un giorno avrei dedicato del tempo a parlare di Elisabetta Canalis.
Eppure eccomi qua. I gossip sono sempre di moda e per queste cose tutto il mondo è paese. In una delle riviste di pettegolezzi locali si rileva che Elisabetta Canalis vorrebbe tanto un figlio e George Clooney ha detto che la accontenterà.
Vabbè, ma non è per quello che scrivo. E' perchè in preda alla curiosità di sapere come diavolo ha fatto questa **** a pigliarsi con George Clooney, sono andata a leggermi la sua pagina su Wikipedia. E sapete cosa ho scoperto? Che questa **** è nata il 12 settembre 1978. Un giorno dopo di me. Non ci posso credere. NON CI POSSO CREDERE. Sono più vecchia di Elisabetta Canalis...ecco...non so.
E' una notizia stupida, si poteva vivere anche senza, direte voi. Ma io ci sono rimasta davvero di stucco.


**** si capisce tanto che non mi sta simpatica? ;-)

Spring is comin'...???

Oggi sono uscita prima dal lavoro.
Beh, non so se è perchè gli altri giorni esco dopo...ma è caldissimo fuori!!!!E tenete conto che stamattina mi sono messa il cappottino invece del piumino, che fino a due giorni fa mi teneva ad una temperatura perfetta.
In questo momento a Philadelphia ci sono 23 gradi. E' praticamente primavera! Infatti...

Dalla finestra di Barnes&Noble (la mia libreria preferita)
Praticamente la gente gira in ciabatte infradito e costume da bagno. Canotteriere e shorts.
Milioni di cani (che vorrebbero tanto interagire con i loro simili) che vengono trascinati in corse lungo i parchi che sembrano improvvisamente rinati (ho anche pensato che nottetempo qualcuno possa aver messo dell'erba finta, ve lo devo dire, perchè ieri era tutto secco e morto).
Ragazze con le cosce al vento (anche quelle con i cosciotti come me), ragazzi con i loro muscolacci ben oliati, biciclette che fino a ieri vedevo solo nei negozi....oh mamma.
E io con la giacca di lana. Me la son dovuta togliere. Sudavo persino.

Però però però...domani mettono 13 gradi al massimo...e anche nei prossimi giorni non è che sia prevista una temperatura più alta...come si dice, una rondine non fa primavera!!!!

giovedì 17 marzo 2011

17 marzo 1861

Buon compleanno Italia. Oggi qui e' San Patrizio e i festeggiamenti a base di birra non mancano. Sono andata a lavorare e ho pure finito tardi, per cui i miei auguri ti arriveranno in ritardo, con il fuso. Credo ti faranno piacere lo stesso, in barba a quei pezzenti buzzurri dei leghisti che non ti vogliono festeggiare.Ma a te non deve importare, sei cosi' bella e ricca di meraviglie...tutto il mondo ti invidia, c'e' poco da fare. Il sole, il mare, i gianduiotti, il pecorino, il Ponte dei sospiri,le colline toscane, il Colosseo, il Panettone, le lasagne (che oggi mi sono mangiata in tuo onore), la Rotonda, il Maschio Angioino,il Duomo di Milano, gli Uffizi, la finocchiona, il frico, i malloreddu, il pesto, Agrigento e i suoi templi, Assisi...mi servirebbe una vita per elencarle tutte. Tanti auguri cara Italia, da chi e' vicino e da chi e' lontanon che ti guarda con una punta di nostalgia e, nonostante tutto, l'orgoglio di essere Italiana.

mercoledì 16 marzo 2011

Nucleare

Lo so che molti sono favorevoli al nucleare. D'altro canto sui nostri confini alpini ci sono le centrali dei nostri vicini e quindi perchè rischiare di essere colpiti da eventuali incidenti e dover comunque comperare l'energia dagli altri paesi? Sì, certo, è vero.
Però non riesco a guardare quello che succede in Giappone (e a quello che è successo a Chernobyl) e a pensare che il nucleare sia la soluzione energetica al posto del petrolio o del carbone).
Proprio non ci riesco.

lunedì 14 marzo 2011

Philadelphia Flower Show 2011

Sabato sono andata a vedere questo tanto pubblicizzato "Philadelphia Flower Show", che, come dedurrete dal nome, è una mostra di fiori. Il tema di quest'anno era Parigi. Agli americani Parigi piace tanto. Piace anche Londra, e Berlino pure, e non dimentichiamoci di Roma. Ecco, l'Europa per gli americani è come gli Stati Uniti per noi (solo che noi sappiamo dove sono, mentre loro fanno un po' fatica a collocare i vari stati sul mappamondo).

Comunque per la modica cifra di 25 dollari mi sono infilata, insieme ad una immane massa di gente (neanche regalassero la roba), ad ammirare queste meraviglie floreali. Ovviamente insieme alle meraviglie c'era anche un mercato, cioè una serie di banchetti che vendeva, oltre ai fiori, anche arredi da giardino, attrezzi per il giardinaggio e una serie di amenità tipo "Mai più senza" che non ho -sigh-potuto fotografare (perchè alla fine un po' di vergognano anche loro del cattivo gusto che certe volte riescono ad avere).

La mostra iniziava con una enorme Tour Eiffel, monca di lato e monca in alto, cosicchè faceva un effetto un po' strano vedere solo due gambe. E tutto intorno avevano piazzato una collezione di animali fatti di fiori. Bellissimi davvero, ma mi sto ancora interrogando su cosa c'entrassero un cammello, un leone e uno struzzo con Parigi. Chi lo sa.






Sono stati poi ricreati alcuni interni/esterni tipicamente francesi:
Versailles????
Ecco sì, la bicicletta. E' risaputo che i francesi vanno in bicicletta...con la bandiera americana nel cestino.

Una piccola pasticceria


L'Olanda (era scritto così)
Le Everglades (che stanno in Florida...)

Poi si passava ad una serie di arredi da giardino. Sempre modesti, gli americani.  




Ed ora veniamo alle altre amenità, della serie "Mai più Senza". Immagino che tutti voi siate ansiosi di comperarvi queste meraviglie da mettere nel vostro giardino. Ho gli indirizzi.

Sono delle lampade da giardino


















E per finire vi lascio con Venezia. Sì, Venezia. Non sapevate che è a Parigi?

Gondola

venerdì 11 marzo 2011

Cose tipicamente americane (3)

Quando ho detto alle mie colleghe che la manicure me la faccio io...facce sconvolte, manco avessi detto che non mi lavo tutti i giorni. Per cui sono andata a farmi questa benedetta manicure in una spa locale. L'ho scelta "biologica" così mi sento meno in colpa.


Ecco..."queste" mi sono costate 28 dollari, che sono circa 20 euro. Però intanto ho ricevuto anche un massaggio e uno scrub alle braccia, al cocco, e un trattamento idratante per le mani. Non male direi...sembra quasi che non mi sia mai mangiata le unghie!

giovedì 10 marzo 2011

ThermaCare

Siccome son 2 giorni che ho un mal di schiena terribile, per non prendere sempre il Brufen (che già uso ampiamente per il mal di testa), ho pensato che fosse un'idea interessante provare un prodotto che avevo visto in Italia, anche allo studio. Si chiama ThermaCare e sono dei cerottoni per i dolori muscolari, costituiti da una fascia di diverse dimensioni con dentro delle specie di fagioloni di ferro e carbone (sì, il ferro, minerale) che non so in base a quale principio fisico (contatto con l'aria, dicono) si scaldano e rilasciano calore.
Bene. Intanto dentro ci sono chilometri di foglietti di istruzioni e già questo, in un paese dove ci sono una marea di medicine disponibili per tutti che in Italia diventi pazzo per acquistare se non hai la ricetta, mi ha fatto preoccupare. Ma siccome temevo un'altra notte insonne mi son messa questa specie di cinturone dietro la schiena, sopra la maglietta...visto che è chiaramente scritto che PUO' CAUSARE USTIONI. Ecco, beh, dopo mezz'ora mi sono dovuta togliere tutto perchè a momenti andavamo a fuoco io e anche la maglietta.
Interessantemente, i fagioloni erano ancora caldi, stamattina.
Per fortuna non li ho posati per terra, ieri sera, altrimenti andava a fuoco anche l'appartamento.

Per la medicina basata sull'evidenza, ve ne SCONSIGLIO l'uso, soprattutto sui bambini.
Ah: ho ancora mal di schiena. Sigh.

martedì 8 marzo 2011

Buona Festa della Donna!!!!

Anzittutto: TANTISSIMI AUGURI A TUTTE LE MIE LETTRICI (e anche a quelle che non mi leggono, ovviamente)
In onore della Festa della Donna (che qui non è minimamente sentita...ma sarà un paese civile uno che non festeggia la maggior parte della popolazione mondiale?)(sì, siamo la maggioranza, tiè!), vi copio questo articoletto della Stampa, che mi ha particolarmente colpito. Dopo l'articolo vi spiegherò perchè.
Ah: per chi non lo sapesse, GEEK sta per una persona appassionata di tecnologia (ad esempio, mio marito o mio fratello, infatti per lo più sono uomini).

Le 10 regole della geek chic (di Valerio Mariani, dal numero di ieri della Stampa on-line): Abbiamo avuto una piacevolissima conversazione con Leslie Sobon, geek convinta, per professione (è vicepresidente responsabile mondiale del marketing di prodotto per Amd, nota azienda di informatica) ma anche per passione. La manager ci ha aperto gli occhi su l’essere geek al femminile, che è ben altra cosa dall’esserlo al maschile, ecco sintetizzate le differenze in dieci punti.
1. La geek chic sceglie, non compra. L’acquisto è motivato da una reale esigenza, per esempio scaricare ed elaborare le foto delle vacanze.
2. Lei usa non ammira. Design, nuance, dimensioni, importanti forse ma non fondamentali. L’importante è che il gadget soddisfi le esigenze.
3. Risolve problemi e non perde tempo. Dove andare con i bambini, il viaggio, lo shopping online, il film per tenere a bada la prole, la musica, le ricette.
4. Si veste elegante e si trucca. Niente felpe low cost, occhiali spessi, immaturità straripante, autismo.
5. Chiede e si informa. Le statistiche dicono che le donne usano i social network per informarsi e confrontarsi, più e meglio degli uomini.
6. Esige e non transige. Se un gadget hi tech non risolve il suo problema sarà un problema per chi gliel’ha venduto.
7. Pianifica e gestisce. La tecnologia è un aiuto in più alla sua vita frenetica di mamma e moglie e, spesso, anche lavoratrice.
8. Capisce, poi usa. Quando si rende conto che vale la pena colmare un gap di conoscenza è fondamentale per mettersi alla pari con il mondo, lo fa, e basta.
9. È ecofriendly. Perché rincorrere l’ultima versione di un oggetto del desiderio tech per il puro gusto di averlo senza nuovi benefici?
10. È il consumatore del futuro. Pragmatica, certo, ma anche alla ricerca della semplicità, del gusto, dell’essenza e, soprattutto, è una promoter innata, ma anche spietata.


A parte non avere la minima idea di chi sia questa tipa qui, la cosa affascinante di tutto questo è che tale atteggiamento/regole presuppongono:
- una istruzione superiore (spiega tu ad una operaia come usare efficientemente uno smartphone)
- una certa ricchezza materiale (altrimenti spendi tu 400 euro per un iPad)
- una determinata condizione sociale (vedi sopra).

Per fortuna  l'articolo è stato pubblicato ieri, altrimenti avrei pensato ad uno scherzo...vista la coincidenza con la Festa della Donna.
Mi ritengo fortunata, molto fortunata, ho un'istruzione, sono cresciuta in un paese libero (sorvoliamo sui commenti...), i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare nulla a partire dall'amore gratuito, posso votare, posso andare da sola al bar, non devo coprirmi da capo a piedi anche se ci sono 40° all'ombra, posso decidere di avere o non avere figli, posso possedere una casa o una macchina, posso scegliere che lavoro fare, posso comperarmi un vestito nuovo solo per il gusto di averlo, posso persino (come suggerisce la nostra amica di cui sopra) comperarmi un iPad ed efficientemente usarlo.

Ma quante donne possono dire la stessa cosa? A me fanno arrabbiare queste persone. Perchè quello che dicono mi sembra un insulto alla miseria, alla povertà, all'ignoranza, alle condizioni terribili in cui versano milioni (SI' MILIONI) di donne nel mondo. Ma non voglio fare retorica, altrimenti sembro Napolitano che si ricorda delle donne italiane, e della vergognosa quota rosa che ci rappresenta al governo, solo in questo giorno. Ma colgo l'occasione, di nuovo, per augurarci una bellissima giornata tutta per noi, sperando che almeno per oggi, ogni donna sulla Terra sia guardata come un dono prezioso ed insostituibile!!!

lunedì 7 marzo 2011

sole

Oggi splende il sole e, dopo la pioggia di ieri, ci voleva proprio.
Sono uscita di casa e passeggiando verso il lavoro ho pensato che per la prima volta, dopo un sacco di tempo, mi sento più leggera e felice, soddisfatta per quello che faccio e finalmente apprezzata per quello che faccio. "Peccato" dover essere venuta fin qui...vabbè, ogni cosa ha un prezzo no?

sabato 5 marzo 2011

riflessioni economiche

Oggi ero al famoso mega centro commerciale a comperare il ricambio per la doccia (che si è rotta). Per non riprendere subito l'autobus (che ci impiega, già lo sapete, 50 minuti) ho fatto un giretto nei negozi di borsette, tanto per temprare il mio spirito per quando sarò più povera (cioè quando terminerà l'erogazione della mia pochette di studio dell'università).

Mentre ammiravo stupefatta delle  scarpe interamente di plastica, tipo quelle che ci mette da piccoli per non pestare i ricci quando si fa il bagno in mare (tipo quelle nella foto, per intenderci), in vendita per il modico prezzo di 400 euro, una signora dietro di me pagava i suoi acquisti. 3000 dollari (tremila, sì ve lo scrivo) per una borsa di plastica anch'essa. No, scusate, si chiama stoffa plasticata. Ovviamente di marca. Super-marca.

Vi dirò, per un attimo ho pensato: quando sarò ricca mi comprerò anch'io le borse da 3000 euro (o dollari meglio, visto che il cambio per ora è vantaggioso). E subito dopo ho esclamato "Eh no!", facendo anche girare un signore che si guardava pensoso le proprie scarpe (forse stava solo aspettando la moglie...).
Eh no, ho pensato, perchè se spendessi 3000 euro per una borsa di plastica i miei nonni si rivolterebbero nella tomba. Lo so che sono (un po') una spendacciona, le borse poi mi fanno girare la testa, letteralmente, mi piace anche solo starmene lì a guardarle, a provarle, a pensare con cosa metterle, sono come dei quadri per me. Sì sì, non ridete, nei miei sogni più belli ho una vetrinetta per le borse, tutte belle ordinate, con i loro sacchetti per non prendere la polvere...non divaghiamo troppo. Non so, forse se guadagnassi 20.000 euro al mese non me ne importerebbe una cippa di spenderne 3000 per una borsa di plastica.

Però...accidenti...3000 euro per della plastica...che fra 1 anno probabilmente non sarà più di moda.
Bah.

venerdì 4 marzo 2011

Gli italiani all'estero

Anche in una "media" metropoli come Philadelphia, alla fine, si vedono sempre le stesse persone.

Ad esempio i miei simpaticissimi vicini con il loro cane Max, che mi fa morir dal ridere quando sculetta per prendere la rincorsa per fare le scale (è un bulldog francese....sperhanza di zhampette....).
Oppure una ragazza che sta in una specie di casa dello studente in fondo al block che esce sempre con le ciabatte di Hello Kitty, indipendentemente dal tempo che fa.
Il signor Walt Disney, che prende il mio stesso autobus, con il suo piccolo trolley nero.
Il postino, che ha un'eleganza sprecata per il lavoro che fa (dovrebbe fare il modello di vestiti da uomo).

A me piace da matti guardare la gente, osservarla, studiarla, cercare di capire cosa fa nella vita, cosa pensa...sono curiosa. Ma c'è una cosa che mi stupisce e su cui oggi, sempre in autobus, mi interrogavo.

Entra un signore nell'autobus (che ho già visto un'altra volta, sempre nell'autobus), molto distinto, sulla 50ina, con la sua valigetta da lavoro e il suo completo (oggi nero, l'altra volta era a righe). Già l'altra volta ho pensato "Questo è italiano". Era una semplice supposizione, perchè il signore in questione non ha parlato, non ha tirato fuori giornali o libri, nè il cellulare. Ma oggi ho avuto la conferma. E' italiano. Parlava al cellulare, l'orribile accento che certi italiani non riescono mai a perdere era inequivocabilmente italiano.

Ma cos'hanno gli italiani? Sarà che, come gli animali, riconosco i miei simili? Perchè in fondo, a parte essere un po' caciaroni (ma mai quanto gli inglese quando bevono), non è che mi vengono in mente delle caratteristiche fisiche specifiche per cui uno può dire "Quello/a è italiano/a". Se pensate a me e a Antonio...a me chiedono se sono inglese, qui. Antonio invece potrebbe essere del Sud, anche se è nato a Bologna. Occhi scuri, capelli scuri, carnagione tendente all'olivastro. E la mia amica Ilenia? Bionda con gli occhi azzurri? Potrebbe essere svedese.

Eppure c'è qualcosa per cui, e quasi sempre ci azzecco, mi fa predire se qualcuno è italiano.
Cosa sarà???

giovedì 3 marzo 2011

rientri...

Devo confessarlo...l'altro giorno, mentre ero in treno che venivo a Philadelphia, ho guardato fuori dal finestrino e ho visto il profilo della città di notte e ho pensato "Oh sono a casa...". L'ho pensato davvero.
Con un po' di "rimorso" nei confronti del mio paese...ma l'ho pensato.
Philadelphia è una bella città, a misura d'uomo. Adesso che ci vivo da un po' ho anche alcuni posti "speciali", dove vado a rintanarmi quando sono un po' triste o ho bisogno di coccolarmi un po'. E con la primavera che arriva mi sembra che questa città sia ancora più bella. Certo, non è New York, ma nessuna città sarà mai come New York.
E poi ho pensato a quanto è straordinaria la capacità di adattamento dell'essere umano, che può spostarsi da culture diametralmente opposte e in città molto lontane tra loro, ma riesce comunque a "sentirsi a casa".
Ovviamente nessun posto è come casa propria, questo è fuori discussione, però per lo meno, in una "solitudine forzata" come questa, è rassicurante pensare che si torna in un posto che si sente un po' come la propria casa.