mercoledì 29 dicembre 2010

Sorprese americane

Qualche giorno fa siamo andati ad un outlet locale, a fare un po' di shopping natalizio.
Gli outlet qui sono, ovviamente, proporzionali all'ego medio di uno statunitense e, quindi, enormi. Non che mi vada male, eh, anzi, mi sembrava di andare tipo a fare una gita a Disneyland. Ci siamo andati in corriera perchè non ho ancora fatto la patente americana, per cui abbiamo potuto anche apprezzare al ritorno con il buio una carrellata di decorazioni natalizie che fanno concorrenza all'albero di Natale che hanno messo in Vaticano.
A parte la ormai banalissima slitta con le renne, a dimensioni reali...
 
 
...una famiglia aveva esposto il presepe, sempre a dimensioni reali, in tutto il giardino.
Non MariaGiuseppeGesù, c'erano anche gli animali, i pastori, i magi e anche Babbo Natale con le renne (per non farsi mancare niente).



Un'altra aveva allineato una decina di alberi di Natale, alti qualche metro, tutti decorati, perchè uno non gli pareva sufficiente.







E poi chilometri di lucine lungo i bordi della casa, 
ma non come da noi però solo la casetta del garage, 
tutta la casa. 






E allora uno si chiede: ma pensa quanta energia servirà per far andare tutte queste lucine.
Infatti.
All'outlet, quando siamo arrivati, sono rimasta a bocca aperta, anzi, quasi mi cadeva la mandibola.
Lo so che è normale, ma io non ne avevo mai vista una, così da vicino.



Ecco come fanno.
L'ingresso dell'outlet è di fronte all'ingresso di una centrale nucleare. Così se uno si annoia da una parte, può andare a fare un tour dall'altro lato della strada. Sì, perchè organizzano anche i tour!!!

Non voglio essere opportunista, a me piace la tecnologia e tutte le comodità della vita moderna.
Però questo paese è il paese dei controsensi. Da una parte fanno una battaglia spietata contro l'inquinamento: i cestini lungo le strade ha le celle solari sopra, hanno le macchine ibride, incentivano l'uso di "cose" fatte con materiali riciclati...però poi NON fanno la raccolta differenziata. O meglio: è opzionale. Se vuoi la fai, sennò pazienza, ed io che sono abituata a riciclare tutto (a Pagnacco abbiamo 14 bidoni diversi) porto sempre una marea di sacchettini con tutti i rifiuti differenziati.
NON potenziano i mezzi pubblici: a Philadelphia la rete di mezzi pubblici è terribile. Per andare in stazione uno deve prendere 8 autobus diversi. E quando nevica a volte neanche passano.
NON spengono le luci di notte, neanche nei negozi, niente, sempre tutto accesso, che per caso a uno non venga in mente di guardare bene dentro il negozio cosa c'è.
Ecco perchè gli serve la centrale nucleare!!!

lunedì 27 dicembre 2010

The Nutcracker

Uno dei must americani durante il natale è Lo Schiacchianoci (The Nutcracker).


Pare che in moltissimi teatri americani, anche nelle piccole città, durante le festività natalizie ci sia una qualche rappresentazione, più o meno professionale, dello Schiacchianoci. Su un giornale locale la settimana scorsa c'era anche un articolo poco lusinghiero su questo "rito", sottolineandone la sdolcinatezza e la infantilità. Ogni anno sempre lo stesso spettacolo, sempre la stessa musica (come se uno potesse, che ne so, mettere la marcia dell'Aida al posto di Cajkovslij), la stessa scenografia (idem). Però io sono una tradizionalista, sono come i bambini, mi piace che le cose siano sempre le stesse, ogni anno. E così ho deciso di entrare a far parte della fetta di americani che ogni anno va a teatro a vedere lo Schiaccianoci. Ovviamente per me è il primo anno, anzi è il primo Schiaccianoci in assoluto. In compagnia di un pubblico formato per l'80% da bambini sotto i 10 anni.
Ma vi assicuro che ne vale la pena. Altro che "la solita musica".
A parte le scenografie...





E poi la musica!!!
La musica...che già conoscevo (guardatevi Fantasia della Disney)...spettacolare!!!
Ovviamente dentro non si poteva fotografare nè filmare...però su google c'è tutto per cui per la gioia delle vostre orecchie potete ascoltarvi i due pezzi più famosi dello Schiaccianoci. 
Sugarfairy plum dance
Valzer dei fiori
E ci diamo appuntamento per l'anno prossimo, ovviamente!!!


sabato 25 dicembre 2010

MERRY CHRISTMAS!!!!

Da Oltreoceano spero giungano a tutti i miei più affettuosi auguri di Buon Natale! E per deliziarvi con le specialità locali, vi regalo una carrellata di "porte" di Philadelphia!!!

venerdì 24 dicembre 2010

Film natalizi 3

Ancora un po' di film...
Per tutti:
 Per i bambini:
Per mio fratello e mio cugino Gianluca:

E per domani.................

giovedì 23 dicembre 2010

Film natalizi 2

Allora li avete guardati i film che vi ho suggerito? No? Male!
Ve ne consiglio ancora qualcuno, su, magari ne trovate uno che vi garba.
Per tutti:

Per i bambini:

Per mio fratello:

Non vi faccio mancare niente eh?

mercoledì 22 dicembre 2010

Film natalizi

Avvicinandosi il Natale, proseguo con i miei suggerimenti per i film natalizi:

Per tutti:

Per mio fratello:

Per tutti i bambini (nel corpo e nello spirito):


Buona visione (voi che potete avendo il televisore)!!!

martedì 21 dicembre 2010

Eclissi totale di Luna

Lo so che mi invidiate tutti: qui era un'eclissi totale, visibile di notte, quindi nelle migliori condizioni possibili. Ed era pure sereno, quindi: massimo splendore. O meglio, massimo buio!
Così, visto che è un evento rarissimo (eclissi totale di luna nel solstizio d'inverno) ho puntato la sveglia alle 3:17 e mi sono affacciata alla finestra.
Che spettacolo!
Quando ero più giovane avevo espresso la possibilità di voler fare l'astronoma, ma la mia mamma mi disse "brava, così lavori quando gli altri dormono" e allora l'idea è finita nel dimenticatoio. Resta per il fatto che, come per molti esseri umani, il cielo mi affascina. Ma ci pensate? L'universo è infinito, non sappiamo guardare oltra la punta del nostro naso, se dovessi fare un paragone tra dove siamo riusciti a guardare e dove si estende l'universo. E poi i pianeti, le stelle, le galassie, le nebulose. A volte passo anche un'ora a guardare le immagine trasmesse dall'Hubble (per chi volesse approfondire vi suggerisco il sito della Nasa.gov).
Quindi ieri sera, nonostante l'orario difficile, mi sono alzata a guardare il cielo, con il naso puntato nello spazio. Le foto che ho fatto non ve lo posso postare (qualcuno si è dimenticato di portare il cavetto per scaricarle) però vi posto quelle degli "esperti fotografi", che sicuramente renderanno con più chiarezza quest'altra meraviglia della Natura!



lunedì 20 dicembre 2010

Dieci parole

10 parole per il vostro 2010

http://www.corriere.it/10parole/2010/10parole.html

L’avete visto?
Straordinaria pensata questa del Corriere (a proposito, altro bel quotidiano di cui raccomando la lettura).
10 parole per descrivere il vostro 2010.
Ci ho provato, ma a me 10 parole non bastano.
O meglio, non per tutto quello che voglio dire. Certo, se dovessi mettermi a scegliere gli eventi importanti che veramente hanno caratterizzato il 2010, probabilmente mi basterebbe dire Philadelphia per cominciare, ma dieci parole non bastano a descrivere quello che ho passato in quest’anno. Dieci parole non mi bastano per elencare le persone che amo e che per me OGNI ANNO sono importanti. Non mi basterebbero per descrivere lo stato d’animo che provo nei confronti del mio lavoro. Dieci parole per descrivere i momenti meravigliosi che ho trascorso con mio marito? Impossibile. Dieci parole per gli eventi significativi che hanno toccato la mia famiglia? Solo dieci?
Allora dovrei semplificare e mettere solo i concetti veramente importanti con cui voglio dare un "nome" a questo 2010.
Allora vediamo:
1) amore (mi viene in mente sempre per prima)
2) Philadelphia (immediato, pensate che salto)
3) mancanza
4) frustrazione (altrimenti non sarei partita)
5) speranza (idem come sopra)
6) famiglia
7) Chiara, Giovanni, Sofia e Viola (i loro sorrisi mi rasserenano sul futuro)
8) scelte difficili
9) Nelson (non può mancare, caro cagnetto mio)
10) coraggio

Adesso tocca a voi, se lo volete fare.

giovedì 16 dicembre 2010

Lucky Charms

Sapete tutte che nei supermercati americani c'è un'intera corsia di cereali no?
Di tutti i tipi: integrali, con la frutta, senza frutta ma l'uvetta, alla cannella, al cioccolato, al miele, miele e banane, al burro d'arachidi, al burro d'arachidi senza grassi, contro il colesterolo, con le fibre, con tante fibre, con meno fibre e cioccolato, con banana e mela, con i mirtilli per la circolazione, con gli aminoacidi aggiunti per le prestazioni intellettive, a palline, a ciambelline, a barrette, a fiammifero, a barchetta, ad animaletto.
E poi ci sono i Lucky Charms. Un concentrato di coloranti che fanno diventare il latte tutto colorato.
Allora che cosa c'è di meglio, alla mattina, quando ancora è un po' buio fuori e fa freddo, che riscaldarsi e rallegrarsi la giornata con una bella tazza di Lucky Charms?
Per chi non li conosce...godetevi nella tua bellezza.



Esatto! Sono piccoli marschmellow colorati che a contatto con il latte lo colorano e diventano tutti morbidosi.
Adesso capite anche perchè un terzo dei bambini americani è obeso!

domenica 12 dicembre 2010

Luci natalizie


Questa è Rittenhouse square, la "piazza" centrale di Philadelphia. In realtà questa città ha 4 piazze al centro dei 4 quadranti che originariamente componevano la città. Però questa è quella chic intorno alla quale ci sono le boutique. Di giorno si vedono anche gli scoiattoli che cercano di avvicinare i passanti in cerca di bricioline da mangiare. Sono anche un po' sfacciati, a volte. Tu sei lì seduto che ti mangi la tua merendina e senti dietro "Crc-crc-crc" e c'è uno scoiattolo che ti guarda con la testolina un po' piegata di lato. Proprio da ridere.

Poi da un lato c'è questo tizio, che mi dispiace non essere riuscita a filmare perchè meritava, che tutti i giorni si mette con il suo impianto stereo e fa il karaoke. Troppo forte!!!


Comunque oggi mancano ufficialmente 2 settimane a Natale! Lo sentite nell'aria? Qui è impossibile non sentirlo, anche perchè amano particolarmente questa festa e le decorazioni sono grandiose!!!
Per avviare lo spirito Natalizio vi consiglio per questa settimana questo film che è nella mia top ten: The Family Man.

venerdì 10 dicembre 2010

Buon compleanno


Sai, è vero che "ge xe ientaia là oltra", però ci sono anche un sacco di persone carine. 
Comunque, come diceva John Payne "NO PLACE IS LIKE HOME".

mercoledì 8 dicembre 2010

Figli d'arte o raccomandati????

Per oggi solo una piccola riflessione, così mi levo anche un sassolino dalla scarpa.
Leggevo Repubblica oggi, che sarà anche un giornale di "sinistra", ma mette articoli interessanti di diverso genere, fa una panoramica delle notizie ed ha anche una impaginazione che mi piace.

Bene.
Vorrei che cliccaste su questo link
http://www.repubblica.it/politica/2010/12/01/news/io_deputato-motivatore_per_i_colleghi_in_crisi-9708004/index.html
Non che abbia particolare rilevanza quello che dice il deputato, che ha introdotto la figura del "deputato-motivatore", e non è che mi interessi neanche tanto della compravendita di voti che sta facendo l'attuale governo, tanto sappiamo come andrà a finire.
La cosa che mi preme segnalare è che il deputato in questione riferisce, senza alcun timore o vergogna, che a casa sua s'è sempre respirata aria di politica. Il papà è stato senatore. Il nonno, uno zio. A tavola cenava con consiglieri e politici di ogni sorta. Certo, mi pare anche naturale, uno impara dalla famiglia in cui vive.

Bene.

Allora se IO decido di fare medicina e di lavorare a Udine all'università sono una RACCOMANDATA perchè mio suocero è il direttore dell'istituto di Anatomia Patologica (sebbene l'abbia scelto prima di maritarmi, badate bene). Non vi dico mio marito, poi, lui è un SUPER-RACCOMANDATO.
E intanto il governo attuale LOTTA STRENUAMENTE per impedire queste "famigliopoli" della medicina.

Se però un deputato dichiara di essere figlio e nipote di altri politici e di aver deciso comunque di fare politica, questa non è una "famigliopoli" della politica???

Non potremmo imparare dai paesi che scelgono i lavoratori in base ai loro MERITI e non in base alle loro PARENTELE?
Basterebbe anche applicare la stessa regola per tutti, almeno. Che uno sia medico, idraulico, politico, biologo, scrittore, attore, regista...se sei parente di qualcuno famoso o TUTTI raccomandati o TUTTI figli d'arte.

No comment.

domenica 5 dicembre 2010

Change our hearts

Seconda Domenica di Avvento
Change our hearts this time, your word says it can be. Change our minds this time, your life could make us free. We are the people your call sets apart. Lord, this time change our hearts.

Brought by your hand to the edge of our dreams, one foot in paradise, one in the waste. Drawn by your promises, still we are lured by the shadows and the chains we leave behind. But change our hearts this time, your word says it can be. Change our minds this time, your life could make us free. We are the people your call sets apart. Lord, this time change our hearts. 

Now as we watch you stretch out your hands, offering abundances, fullness of joy, your milk and honey seem distant, unreal, when we have bread and water in our hands. But change our hearts this time, your word says it can be. Change our minds this time, your life could make us free. We are the people your call sets apart. Lord, this time change our hearts.

Show us the way that leads to your side, over the mountains and sands of the soul. Be for us manna, water from stone, light which says we never walk alone. And change our hearts this time, your word says it can be. Change our minds this time, your life could make us free. We are the people your call sets apart. Lord, this time change our hearts.
(Rory Cooney) 


E per chi non padroneggia l'inglese...
Cambia i nostri cuori questa volta,  la tua parola ci dice che può succedere. Cambia le nostre menti questa volta, la tua vita può renderci liberi. Noi siamo il popolo che la tua chiamata contraddistingue. Signore, questa volta cambia i nostri cuori.Portati dalla tua mano sul bordo dei nostri sogni, un piede in paradiso, uno tra la perdita. Attratti dalle tue promesse, ancora siamo trattenuti dalle ombre e dalle catene che ci lasciamo alle spalle. Ma cambia i nostri cuori questa volta, la tua parola ci dice che può succedere. Cambia le nostre menti questa volta, la tua vita può renderci liberi. Noi siamo il popolo che la tua chiamata contraddistingue. Signore, questa volta cambia i nostri cuori. Ora, mentre guardiamo tenderci le tue mani, che offrono abbondanza, pienezza di gioia, il tuo latte e miele sembrano lontani, irreali, quando abbiamo pane e acqua nelle nostre mani. Ma cambia i nostri cuori questa volta,  la tua parola ci dice che può succedere. Cambia le nostre menti questa volta, la tua vita può renderci liberi. Noi siamo il popolo che la tua chiamata contraddistingue. Signore, questa volta cambia i nostri cuori.
Indicaci la via che conduce al tuo fianco, oltre le montagne e le sabbie dell'anima. Sii per noi manna, l'acqua dalla pietra, la luce che dice che non dovremo mai camminare da soli. E c
ambia i nostri cuori questa volta,  la tua parola ci dice che può succedere. Cambia le nostre menti questa volta, la tua vita può renderci liberi. Noi siamo il popolo che la tua chiamata contraddistingue. Signore, questa volta cambia i nostri cuori.

venerdì 3 dicembre 2010

TGIF...

...che vuol dire Thanks God It's Friday.
Per fortuna che è venerdì, insomma.
La prima volta che ho sentito questa frase (che poi in realtà è il nome di una catena di locali dove si mangia "americano") non ne avevo apprezzato il significato profondo. Adesso sì. Il lunedì di solito è tremendo, come in Italia. Il martedì beh non va male. Il mercoledì inizia a pesare. Il giovedì vorrei tanto qualcuno con cui parlare in italiano. Il venerdì...apriti cielo, son proprio stanchina!!! E allora quando mi alzo penso Per fortuna che è venerdì.
In compenso qui non devo lavorare il fine settimana, per cui ho 2 giorni per riposarmi, anche se in genere il sabato sta diventando come il sabato italiano (non quello di caputo però che vi pregherei di ascoltare nel link qui di seguito http://www.youtube.com/watch?v=aoLhakFoMb8&feature=related).
= spesa, pulizie, lavatrice.

Piccola divagazione: oggi leggevo Sei di moda, il settimanale di moda di Repubblica.
C'è una bella rubrica che si intitola "Le parole sono importanti". Oggi c'era una frase di Karl Lagerfeld: "Dopotutto, io sono in bianco e nero anche nella vita". Ovviamente la frase così com'è, estrapolata dal suo contesto, non ha molto senso. Comunque il grande stilista ha firmato l'ultimo calendario Pirelli (ma sì quello che hanno tutti i maschietti, almeno una volta nella vita), a cui i proprietari ultimamente stanno cercando di togliere di dosso la mediocrità del camionista. Hanno perciò affidato a lui la direzione fotografica di quest'anno, e Karl ha scelto la mitologia greco-romana, con foto in bianco e nero. Dice di aver scelto il bianco e nero perchè "Era rinfrescante, un po’ di black and white, per cambiare rispetto ai miei illustri predecessori, e poi dopo tutto io sono in bianco e nero anche nella vita". Cosa vorrà dire che è in bianco e nero anche nella vita? Mica l'ho capito. Che è datato come la televisione in bianco e nero? Che è senza tempo? Che è sempre di moda? Che è di classe? Chi lo sa. Ad ogni modo poi sono andata a guardarmi le foto, di questo capolavoro. Vi dirò: non ho capito neanche dove sta la mitologia greco-romana. Sì beh, c'è una modella (nuda) che tira una freccia da un arco, un gruppo di modelli/e (nudi/e) con delle specie di cornucopie in testa, un'altra modella (nuda) con una lancia in mano e un elmo con una greca decorativa in testa...non so, cari lettori...forse sto perdendo il senso della moda e dell'estetica?
Non posso suggerirvi di andare a comperarvi il calendario Pirelli (non credo ne valga la spesa) ma se vi capita di girare su internet e di dare un'occhiata alle foto...fatemi sapere!!!

martedì 30 novembre 2010

S.Andrea

Oggi 30 novembre è S.Andrea. Avete fatto gli auguri a mio fratello? Io sì, e nonostante il fuso orario pare sia stata la prima.

Oggi è il 30 novembre e come ha scritto la zia Rosy ieri, un mese se ne è andato.
Di già? Eh sì, di già.

Non posso dire che mi pare ieri di essere arrivata perchè è stato un mese faticoso, tra trovare la casa, pulirla, arredarla, renderla abitabile, fare gli allacciamenti, iniziare un nuovo lavoro, imparare un sacco di cose nuove (a dire il vero dovrei ricordarmele dall'Università...), interagire con persone nuove...un sacco di fatica insomma. E poi è sempre una città nuova, dove ti trovi alle 9 di sera e decidi di farti una pasta al pomodoro, prendi la scatola dei pelati...ma nel cassetto non c'è l'apriscatole. Dove lo trovi un apriscatole alle nove di sera? Sì, certo ci sono quei supermercati/drugstore/farmacie/drogherie che sono sempre aperti...ma voi uscireste alla sera alle 9 in una città che non conoscete? Io no e infatti abbiamo aperto i pelati con un cacciavite. Di necessità virtù. E quindi viva la pasta con il pomodoro. Retaggio italiano ma sempre gustoso.

A proposito: la Camera ha approvato il ddl Gelmini. Un'altra mazzata alla nostra povera Università. A leggerla grossolanamente devo dire che non è tutto da buttare ma sono sicura, conoscendo chi ci governa e considerata l'attuale situazione economica del nostro Belpaese, che nasconde dei lati che vedremo nei prossimi anni.
Mi dispiace dirlo ma è la verità: quella che nel nostro paese è sempre stato motivo di orgoglio, la Cultura in tutte le sue manifestazioni, sta diventando un accessorio del quale sembra si possa fare a meno. Non per essere di parte però...è anche vero che come ha scritto Repubblica (link qui sotto, copiare e incollare) http://www.repubblica.it/scuola/2010/11/30/news/fuga_di_cervelli_in_20_anni_persi_4_miliardi_in_brevetti-9685992/?ref=HREC1-4
la fuga dei cervelli costa caro all'Italia che invece che pensare di investire di più continua a fare manovre e riforme che non riformano proprio un bel niente.

A guardarla da qui, l'Italia, passa la voglia di tornarci, per lo meno per quelli che amano questo tipo di lavoro. Qui è dura (è dura) ma chi lavora viene premiato.

Oggi è il 30 novembre e un mese è passato. E tra 25 giorni è Natale. A proposito, vi piace la nuova grafica? Così non ci si annoia. :-)

sabato 27 novembre 2010

Philadelphia's Magic Gardens

Intanto come promesso eccovi il vero tacchino che ho mangiato per un vero Thanksgiving Americano.

Vero tacchino Americano, con cosce (a sinistra) che sembrano appartenere ad uno struzzo più che ad un volatile di terra.
Però che gusto!!!










Oggi pomeriggio invece abbiamo fatto una visita al Magic Gardens di Philadelphia, che è una specie di museo-laboratorio di una coppia di mosaicisti che di ritorno da un viaggio in Perù hanno dato vita a questa attività.
Per darvi un'idea di che posto è, cercherò di descrivervelo con poche parole, che risentiranno però sicuramente dell'idea che ho dell'arte: il Magic Gardens è un rococò che fa venire mal di testa.
Certo, ha un fascino tutto suo, e immagino che i bambini ne vadano pazzi. Ma a me ha fatto venire il mal di mare. A parte non riuscire a trovare il trait d'union dell'opera, mi sembrava di essere un naufrago in mezzo ad una tempesta. Non sapevo dove guardare e ha che cosa dare o meno importanza. Quale era il fuoco della prospettiva? Il perno centrale dell'immagine?
Guardate un po' e giudicate voi.



Ora voi capite bene che per quanto a uno possa piacere l'arte contemporanea e rispettare il diritto di tutti di esprimersi...c'è bisogno anche di capire che cosa si sta guardando. Probabilmente, anzi, sono sicura, l'autore ha un suo schema, nella testa, e penserà che son proprio tarda se non riesco a vederlo nella sua magnificenza.
Però io...che ho concetto "scandinavo" dell'arte (simmetria, ordine, immagine chiare)...facevo proprio fatica a intravvedere nell'accozzaglia di materiali della foto centrale un senso logico.
D'altro canto sarà proprio la mancanza di un senso logico che rende affascinante questo posto tanto che quando il proprietario del lotto su cui sorgeva questa specie di laboratorio-museo ha cercato di raderlo al suolo la popolazione locale si è data tanto da fare per preservarlo.
Se volete darci un'occhiata più da vicino e con maggiori spiegazioni cliccate qui sotto
http://www.phillymagicgardens.org/

E ora...vado a riposarmi le meningi!!!

giovedì 25 novembre 2010

Happy Thanksgiving!

Lo so che a voi non susciterà particolari emozioni, ma questa festa è molto sentita qui negli States. Infatti oggi è festa e sono a casa dal lavoro.

Le origini di questa festa (che è tipica di USA e Canada) sono incerte. Wikipedia le mette nel lontano 1600, forse prima. Ad ogni modo, il senso della festa è il Ringraziamento. Ma che cosa ringrazieranno direte voi?

Beh a quanto leggo con la mia ricerca internet, le origini dell'attuale Festa del Ringraziamento sono legate ad un evento accaduto nel 1621 a Plymouth Plantation in Massachusetts. I padri Pellegrini, scampati ad un inverno terribile, hanno fatto una festicciola, sparando qualche botto. Gli indiani locali Wampanoag sono andati a vedere cosa succedeva. A questo punto che hanno fatto i Padri Pellegrini? Li hanno invitati a mangiare insieme. Ma siccome i Wampanoag non sono dei maleducati, hanno fatto una scappata nella foresta per uccidere un po' di pollame da portare al pranzo. Ed ecco qua la Festa del Ringraziamento.
Ve l'ho un po' romanzata, ovviamente, perchè le teorie sull'origine di questa festa sono varie e discordanti fra loro. Nei documentari di History Channel fanno ben vedere che sono stati gli indiani ad insegnare ai PP come coltivare la terra statunitense, come pescare, come cacciare...forse gli hanno fatto un pranzo per ringraziarli? Chi può dirlo. Vorrei proprio vedere come è andata per davvero.

Ad ogni modo oggi sono tutti a casa per questa bella e grande festa americana, che fa concorrenza al Natale. Tutti mangiano le stesse cose (tacchino ripieno, patate dolci schiacciate, marmellata di mirtilli rossi, torta di zucca), non ci si può sbagliare.

Ed io cosa faccio? Beh visto che la mia casa attuale non mi permette di fare feste danzanti, stasera sono invitata a cena da un collega di mio marito e poi domani per una Festa Post-Ringraziamento da un'altra collega (mia questa volta).
Vi dirò cosa ho mangiato, ma intanto vi lascio con questa bella foto (che ho scaricato da internet però).


 Happy Thanksgiving!!!

sabato 20 novembre 2010

Gnam gnam!!!

Ed oggi, dopo una settimana di intenso lavoro (qui non si scherza mica) mi sono premiata.
Ovviamente, dovendo fare economia, non potevo certo premiarmi con una bella borsetta nuova (umh...sapeste che belle borsette che hanno qui...).
Così mi sono premiata...riempiendomi la pancina di una squisitezza locale.

Un bel piatto di pancakes!!!

E per la vostra gioia...eccovelo in direttissima. Ve lo metto pure in extralarge...così ne potete apprezzare tutte le qualità che lo rendono un piatto assolutamente imperdibile.


Notate: intanto non è UN pancake ma è una PILA di pancakes.
Vengono serviti caldi caldi, ma non troppo...al punto giusto per sprigionare quel profumino di BURRRRRO. Si sciolgono in bocca, soffici e deliziosi.
Sarebbe sufficiente così, direte voi.
Ma perchè?
Aggiungiamo anche del burro sciolto sopra, un bel po' di sciroppo alla fragola, fragole sciroppate superglassate e caramellose, banana caramellate (dimenticavo, era uno Strawberry banana pancake), e per finire...PANNA????? Beh sì, mettiamo anche un po' di panna.

"Prende altro oltre ai pancakes?"

Altro?!?
Ecco spiegato perchè una bella fetta di americani è super-oversize... sono dei ciccioni trementi, più larghi che alti.
La mia pila di pancakes era nell'elenco dei dessert e siccome era ora di pranzo il mio cameriere non si capacitava del fatto che il mio pranzo fosse SOLO un dessert.

Comunque, alla faccia della calorie...gnam gnam, erano proprio buoni!!!

mercoledì 17 novembre 2010

Flushot

Vi siete vaccinati per l'influenza?
A Udine c'è un cartello che mi fa sempre tanto ridere che dice (in friulano, ovviamente):
-"Cjale indenantvaciniti"(tradotto: guarda avanti: vaccinati)

Qui sono proprio fissati. Persino al bagno c'è il cartello con scritto di ricordarsi di andare a farsi vaccinare. Il personale che non è vaccinato deve stare a casa 2 settimane a stipendio ridotto. Praticamente non si sfugge. Hanno un elenco con tutti i nomi. Peggio della CIA. 
Però...ci si può far esonerare per controindicazioni mediche (come le nostre) o perchè la tua religione te lo impedisce (ma quale religione impedisce di farsi vaccinare? Forse i testimoni di Geova? Boh).
Ieri avevo scoperto che il termine ultimo per farsi vaccinare è il 18 novembre (cioè domani) per cui stamattina sono andata all'Occupational Health, che è tipo un servizio sanitario per i dipendenti, chiedendo cosa devo fare con questo vaccino.

Siccome non ho ancora il tesserino per girare in ospedale (e ho di conseguenza una raccolta di adesivi con scritto Visitor o Guest -dipende da chi me lo stampa-) non ho ancora fatto la visita per poter avere il via libera per lavorare ufficialmente (già, potrei avere qualche oscura malattia, o non essermi vaccinata per il morbillo, o avere la tubercolosi o la schiena troppo storta per sollevare bambini).
Perciò per l'ospedale non esisto "ufficialmente" (infatti ho gli adesivi sulla giacca).
Però attenzione: stamattina quando ho espresso il dubbio: Ma il vaccino me lo fate voi o me lo devo fare io fuori perchè non sono ancora registrata? non ho avuto il tempo di finire la domanda che praticamente mi avevano già siringata a dovere sul braccio.


E voi, allora, vi siete vaccinati?
Cjale indenantvaciniti!!!!

domenica 14 novembre 2010

Autobus

Oggi ho preso l'autobus.

E' domenica e alle sei di mattina ero sveglia.
Perchè? Perchè non ho ancora le tende e nel mio appartamento (ma come in tantissimi altri, anzi quasi tutti) non ci sono gli scuretti alle finestre. Cosa c'è di meglio al mondo che farsi svegliare dalla naturale luce del sole, seguendo il nostro ritmo circadiano? Noi italiani siamo proprio dei cretini ad avere gli scuri. Che spreco di denaro, eh? ;-)
Mancando gli scuri, quindi, appena sorge il sole (e ho una finestra a est) la mia camera viene invasa dalla luce.
Sicuramente mi tornerà comodo durante la settimana, in cui alzarsi alle sei sarà normale, ma la domenica anche Dio si è riposato. Chissà se aveva gli scuretti. 
Vista la situazione oggi ho deciso di andare a comperare le tende al centro commerciale (ma vi parlerò di questo luogo ameno un'altra volta).
Non avendo la macchina e neppure la patente locale (la nostra italiana non vale una cippa di niente), oggi ho preso l'autobus.
Beh, non è la prima volta, l'ho preso un altro paio di volte, per andare in ospedale.

L'autobus è un'avventura.
Intanto perchè ci sono tipo 200 linee. Philadelphia è grande, e altrettanto grandi sono i sobborghi, per cui ci vogliono tante linee. Non che sia difficile trovare la linea, per fortuna la società che gestisce gli autobus ha un programmino sul loro sito in cui si mettono partenza e arrivo e loro ti forniscono linea e orario.
L'avventura è SULL'autobus.
L'autobus lo prende chi non ha la macchina. Cioè chi non ha la patente o i poveracci, perchè praticamente tutti hanno la macchina (carrette di vario genere, ma pur sempre macchine).
Senza la macchina qui è un problema. Le distanze sono così grandi che a piedi è impossibile raggiungere tutto (come invece si può fare a Udine per la maggior parte dei servizi).
Poi perchè agli americani piacciono i centri commerciali. Cioè dei posti (solitamente fuori, così se non hai la macchina non ci puoi andare) in cui si aggregano, intorno ad un luogo in cui si mangia (a scelta: McDonald's, Five guys, Pizza Hut, American BBQ...), dei negozi. No, scusate, dei magazzini. I negozi (100 mq) sono in centro, fuori ci sono i magazzini (1000 mq).

Quindi oggi per raggiungere questo centro commerciale, in cerca delle tende, ho preso l'autobus.
Sono subito stata sgridata perchè ho OSATO chiedere se l'autobus fermava al centro commerciale. E' SCRITTO DAVANTI!!! Non è vero, davanti è scritta l'ultima fermata, non quelle intermedie (come quella che interessava a me). E poi di nuovo sgridata perchè avevo sbagliato a mettere i soldi del biglietto. A dire il vero non sapevo proprio che il biglietto costasse cifre diverse in base a dove vai, pensavo che ci fosse una tariffa fissa. Colpa mia, per cui non ho osato ribattere e sono corsa a sedermi.
Dimenticavo di dirvi che l'autista era una signora nera di 200 kg che non ama guidare l'autobus (evidentemente), per cui immaginate: sono davvero corsa a sedermi perchè temevo mi facesse scendere.

Vi ho detto che in genere chi prende l'autobus è chi non ha la patente o non ha la macchina. Quindi immaginatevi il campionario con cui viaggiavo. Ad esempio:
- ragazzini con la musica a tutto volume dalla radio (ritorno agli anni '80, epoca pre-ipod)
- vecchietti che non possono più guidare e traballano camminando (l'autobus non è proprio un mezzo "stabile")
- mezzi matti che parlano da soli
- gente che dormiva nei sedili (forse non hanno casa, io dormirei nel mio letto)

E poi il viaggio.
Penso che, qui, chi guida l'autobus non lo faccia volentieri. Gli autisti guidano come se fossero da soli. Accelerano come pazzi allo scattare del verde e inchiodano al rosso, curve a tutta birra neanche fossero all'autodromo. Pensate ai vecchietti di cui sopra. Oppure vanno lentissimi, tipo che a piedi si va più veloci. Devono essere sembra incacchiati, gli autisti, perchè se sbagli a chiamare la fermata si arrabbiano. Quindi bisogna essere attentissimi a non sbagliare.

Alla fine sono tornata sana e salva. Senza tende, ma pensate: oggi doppia avventura sull'autobus, andata e ritorno. Non ci si annoia mai!!!

mercoledì 10 novembre 2010

Campionario statunitense

Dopo aver trovato la casa, arriva la parte divertente.
Sistemarla, imbiancarla a fresco, arredarla, allacciarla...renderla abitabile, insomma.

E visti gli standard statunitensi non è cosa da poco.
I precedenti inquilini l'hanno lasciata davvero in pessime condizioni. E' pur vero che il concetto di pulizia è personale (ci sono quelli che puliscono sommariamente e quelli che lavano anche la suola delle scarpe) però credo a loro mancasse proprio il concetto di pulizia. No, anzi, non conoscevano l'esistenza del termine "pulizie". Sembrava che nessuno avesse mai fatto le pulizie. Qualcuno potrebbe dire "Beh, era un appartamento chiuso da molto tempo". No no. Se casa mia rimane chiusa per 3 mesi, certo, ci sarà polvere in giro ma non la quantità di sporco che ho trovato. Uno sporco vecchio di anni. E la padrona di casa? Non le interessa granchè, evidentemente.

Mi è venuta in mente la zia Rosy, finchè pulivo. Lei, che per me è l'essenza della pulizia, chissà cosa avrebbe detto. "Sporcaccioni!!!!" :-)
Questo, secondo me, perchè gli statunitensi non danno alla proprietà lo stesso valore che gli diamo noi europei. Qui è legale sparare a uno se entra nel tuo giardino senza permesso, poco importa se il suddetto giardino è una giungla incolta con bestie di vario genere che vi si aggirano indisturbate.
Le case poi...umh, alcune saranno anche enormi villone con piscine e patii per l'estate (che puliscono le imprese di pulizie messicane), ma tutto il resto è in balia degli umori dei padroni di casa. E lo stesso vale per le macchine. In giro ci sono delle carrette che da noi vedreste solo alla discarica.
Il perchè di tutto questo si è poi chiarito mentre facevamo la fila per andare a far attaccare gas ed elettricità.  
Intanto negli uffici vanno solo i poveretti. Tutti gli altri pagano on-line o tramite la banca.
La maggior parte dei presenti faceva la fila per avere le agevolazioni per reddito basso o per farsi riattaccare la luce. Eh già, qui se non paghi la bolletta, ti staccano la luce. Non è che ti mandano gli avvisi, e poi la multa. Staccano e basta. E allora perchè preoccuparsi delle pulizie, in tutto questo???

Finchè stavo lì in fila ad aspettare ho pensato che bisognerebbe che quegli italiani che tanto si lamentano del nostro sistema assistenziale si facessero un giro qui, per vedere com'è la vita dove il sistema assistenziale è ai minimi.
Allora forse tutti pagherebbero le tasse, per non ritrovarsi in un sistema dove se non hai soldi per pagare, ti ritrovi senza denti (sì, avete capito bene), con vestiti sporchi raccolti dai sacchetti dell'immondizia, in case popolari che di casa hanno solo il nome, a vagabondare nei locali per stare al caldo (perchè ti hanno staccato il gas del riscaldamento).
A volte ho l'impressione che anche da noi si stia andando in questa direzione. Mi auguro proprio di no, perchè l'uomo privato dei suoi diritti non è un uomo.

domenica 7 novembre 2010

Cerco casa disperatamente...e l'ho trovata!!!

Ce l'abbiamo fatta.
Finalmente abbiamo trovato un appartamento decoroso dove andare a stare.
Sì sì, ridete pure voi, ma avrei voluto vedervi al posto mio.
A parte la candid camera del primo giorno, non è che dopo sia andata meglio. Un appartamento era sopra un ristorante cinese. Nel senso che per entrarci si passava dalle cucine di un ristorante cinese. Per alcuni potrebbe essere un vantaggio, certo, ma diciamo che gli odori non erano proprio profumi di violette appena sbocciate. Era divertente anche quello in cui la porta non si apriva, e che alla fine non abbiamo visitato (chissà come era dentro...non lo saprò mai).

Ma alla fine eccoci arrivati in questo bell'appartamentino (-ino -ino) che però con tanta immaginazione (e probabilmente con una severe renovation) potrà anche essere il luogo di bei ricordi per il futuro.
La parte migliore è il parquet, che secondo l'agente immobiliare è un pregio raro. Già perchè tutti gli altri hanno la moquette che è bella alta ed è il regno dell'acaro.
Secondo me i pregi sono altri: grandi finestre (e in un paese dove d'inverno ci sono 6 ore di luce fanno la differenza), lavatrice e asciugatrice in casa (così non si deve andare con il cesto alla lavanderia a gettoni con la neve alta un metro), l'aria condizionata (sì sì sono contraria, ma gli oriundi dicono che Philadelphia d'estate è un forno a tutte le ore).
Ora bisognerà arredarlo.
Qui mi vien da ridere perchè l'affitto fa la parte del leone e quindi per ora: letto. La cucina c'è, i termosifoni faranno da tavolo (così ci si scalda pure). Per il resto...arriverà. Anche perchè gli statunitensi non brillano per senso estetico. Sicuramente ogni popolo ha i suoi gusti, però loro proprio fanno fatica eh. Un barocco misto vittoriano...mobili di legno scuro, belli pesanti e arzigogolati...umh, una chiccheria davvero. E sono cari rabbiosi, tra l'altro, mica te li regalano!!!

Alla fine un europeo va all'ikea, cosa che farò anch'io domani...se non altro perchè così, visto che la mia casa italiana è un catalogo dell'ikea...mi sentirò a casa anche qui. 

giovedì 4 novembre 2010

Cerco casa disperatamente (parte prima)

Ho pensato che potrei chiamare quei due simpaticoni del programma di Sky "Cerco casa disperatamente", visto che sono bravissimi a trovare le case più strampalate rispettando esigenze e budget dei potenziali clienti.
Peccato che quet'ultimi in genere siano:
- coppietta sposata da poco che cerca una bella casa grande (per quelli che verranno) con giardino (non si sa mai, spesso i bambini vogliono cani), vicino al centro ma in un'area molto verde, nuova ma che sappia un po' di antico, con un budget di 2 milioni di euro
- coppia di media età, con figli grandi, che vuole spostarsi in centro, in un bell'appartamento luminoso, piano alto, 3 camere, caminetto, giardino o terrazzone, con vista S.Croce a Firenze, budget 4 milioni di euro
- famiglia con bambini che cerca una casetta di vacanza a Cortina o in Costa Smeralda, budget 3 milioni di euro
In genere queste persone fanno i geometri, le segretarie, le casalinghe, piccoli imprenditori...evidentemente i medici non cercano casa, o se lo fanno, come noi, hanno un budget ridicolo e non vengono nemmeno presi in considerazione.

Ad ogni modo ieri è cominciata l'avventura "cerco casa disperatamente a philadelphia".
Siamo partiti già etichettati male, perchè parliamo inglese sì, ma un accento latino, e nell'immaginario telefonico ci accomunano agli immigrati messicani, che non sono degni di avere una casa decorosa, visto quello che si hanno proposto.

Il primo appuntamento è stato velocissimo: l'agente immobiliare non si è presentato. Non ha nemmeno telefonato per dire che era in ritardo o non poteva venire. Anzi, aveva pure spento il telefono.
Il secondo pensavo fosse una candid camera: un bell'appartamento in centro con vista su un muro. Sì, sì, un bel muro di mattoni di un condominio alto 20 piani. Niente luce, i carcerati vedono di più il sole.
Il terzo sembrava essere stato abitato da dei vandali: fili della luce scoperti, pareti scrostate, finestre rotte, parquet (sarà stato parquet?) rialzato. Ovviamente le riparazioni sono a carico dell'inquilino, che evidentemente se n'è andato prima di farle. Tanto, di solito si lascia un deposito per questi incovenienti, ma l'agenzia se l'è tenuto invece che fare le riparazioni.
Il quarto, questa volta piano alto (più luminoso) con la moquette dappertutto, cucina con mobiletti rotti, le porte dell'armadio a muro con i buchi (prese a pugni???), camera da letto 1x2 mt (una brandina da campo???).

Pensavo mi stessero prendendo in giro.

Poi finalmente un barlume di speranza in un altro condominio in cui però gli appartementi (costosissimi) non saranno pronti prima di dicembre, perchè è in restauro.

Oggi partiamo con la seconda ricerca, incrociamo le dita.
Ma a noi piace, ogni tanto, ricominciare dal basso, così ci sentiamo sempre giovani.

lunedì 1 novembre 2010

Vedere per credere

Avete presente il detto "Vedere per credere"?
Ecco, è perfetto per descrivere il perchè tutti vogliono venire qui. Qui negli States intendo, non solo a Philadelphia. Per me è Philadelphia, perchè il CHOP (acronimo per children's hospital of philadelphia) è tra i 3 migliori ospedali pediatrici degli States. http://www.chop.edu/
In realtà se la giocano Philadelphia e Boston, a seconda della sotto-specialità.

Bene: il campus della UPenn (University of Pennsylvania) è enorme. Ha uno shuttle che collega i vari buildings. C'è pure un servizio di security che ti accompagna a casa alla sera, se sei a piedi. Secondo me  uno viene voglia di studiare solo per il fatto di essere qui. Poi c'è il campus della Drexel e della Temple University, altrettanto grandi.

Il CHOP è un intero padiglione di 10 piani, su due ali (sud ed est). Ed è solo per i ricoveri, perchè per l'attività ambulatoriale c'è un altro padiglione di 10 piani. Il Pronto Soccorso Pediatrico ha oltre 50 box di osservazione. La terapia intensiva pediatrica ha 60 letti. E 20 letti per quella semi-intensiva. Pensare che a Udine abbiamo 4 stanze per gli ambulatori e 2 box di osservazione di PSP.

E poi, meraviglia delle meraviglie, c'è un intero padiglione di oltre 10 piani SOLO per l'attività di ricerca in campo pediatrico. Solo per quella!!!

A Udine la ricerca la si fa dove c'è posto, sperando di trovare qualcuno nel laboratorio analisi che ti presti la macchina che ti serve e sperando che il dipartimento di comperi i kit (se avanzano soldi però).

E' un'altra dimensione. Un altro modo di vedere. Sarà anche vero che sono più ricchi di noi, che ricevono molte donazioni dai privati, però è un altro mondo. E' la concezione della ricerca, della didattica, dell'istruzione che è diversa. Qui, se chiedi alla biblioteca di medicina di procurarti un articolo perchè stai scrivendo una review (un riassunto, insomma) su un argomento (in cui ovviamente metterai il nome della tua università, aumentandone il numero di pubblicazione e il prestigio), l'articolo arriverà con calma dopo una settimana, 10 giorni. Qui ti arriva dopo 3 ore. E non devi scrivere "con cortese urgenza". Se lo chiedi è perchè ti serve e la biblioteca te lo procura. Punto.

Non ha importanza che tu sia un medico, un ingegnere, un architetto oppure un biologo, un epidemiologo, un filosofo. La scienza (e la conoscenza) ha un valore enorme. E' sicuramente vero che in Italia la preparazione teorica "generale" è migliore (lo dicono anche loro) però qui viene coltivata e soprattutto viene incentivata. Le persone non vengono istruite per poi essere costrette ad emigrare in altri paesi. Chi lavora viene premiato, e se si è bravi, fanno pure a gara per tenerti.

Sono fiscali, gli statunitensi, sono maniacali nell'ordine, nella sicurezza, nella compilazione dei documenti (non vi dico la montagna di carte che ho firmato oggi) però se si ha voglia di lavorare questo è il posto giusto. C'è un padiglione di 10 piani che mi aspetta domani.

Vi dirò la verità: ho la tremarella alle gambe!!!!

domenica 31 ottobre 2010

Atterrati!!!

Vi piacciono i balli latino-americani? A me sì. Però mi piacciono quando sono a terra e non a 15.000 mt dal suolo, in classe economica con le hostess sedute o che girano tra le file con gli occhi sbarrati controllando che tutti i passeggeri abbiano le cinture allacciate. Abbiamo ballato la rumba per oltre metà del viaggio. A questo punto la prima tratta del viaggio (Milano-Londra) che di solito mi sembra una prova di coraggio, è stata una passeggiata sugli Champs Elysee.

Bene che la British airways abbia dei sedili più larghi degli altri. Male essere in 4°classe. Sì, perchè adesso volare costa di meno, ma lo si fa in 4° classe. Prima di te:
- first class: praticamente viaggiano distesi, con le copertine di cachemire, mangiano con il servizio da viaggio della regina Elisabetta e vengono assistiti da uno servetto personale che gli farà anche i massaggi ai piedi.
- business class: possono quasi completamente distendersi. E' interessante perchè i sedili sono alternati tra loro. Cioè a esse, uno con la faccia in avanti e tu con la faccia indietro. Bisogna fare attenzione perchè ti può capitare uno a cui puzzano i piedi. Però c'è una tendina che fa da separè. Anche questi mangiano menù deliziosi con posate di acciaio e bevono champagne.
- economy plus: è come l'economy, solo che i sedili sono leggermente più grandi, puoi caricare il pc mentre sei in volo e hai una tendina che ti separa dalla plebe che viaggia, per l'appunto, in 4° classe.
Peggio che nella canzone di De Gregori (Titanic).

Quelli che mi conoscono sanno che ho una fifa blu di volare (chissà perchè blu, io di solito sono grigietta e pallida). Per quelli che non mi conoscono bene...beh, ecco, diciamo che paura è un eufemismo per quello che mi succede. A parte gli effetti collaterali del rilascio di adrenalina che inizia già da qualche giorno prima (colorito grigio in volto, tremarella, ripetute ritirate al bagno), il giorno del volo subentra il solito meccanismo in cui immagino i peggiori scenari possibili, tra cui l'aereo che viene spazzato via da una folata di vento fortissima (cosa peraltro inverosimile vista la quota a cui si vola).

Per cui quando è stato accesso il segnale "Allacciare le cinture di sicurezza" è iniziata la prova. E' da dire che nella prima parte ero ancora coperta dal primo Tavor per cui ho realizzato solo dopo un po', quando la signora dietro di me ha iniziato "Oh my God oh my God, the captain should say something" (e il marito "What?That there's a turbolence?It's obvious that there is some turbolence". Per cui dopo il secondo Tavor (visto che non riuscivo a smettere di tremare) ho iniziato a pensare che ero in macchina in montagna con una vecchia jeep scassata. Non che questo mi facesse tremare di meno, ma faceva assumere alla situazione un aspetto ridicolo che rendeva il tutto surreale (tanto che adesso che ci penso non so come mai non me la sono fatta addosso).

Se non altro il personale di volo è stato carino e il capitano ad un certo punto (forse era stufo che continuassi a suonare il campanello?) ha fatto un annuncio rassicurante (ce li avrà scritti già pronti?) i cui diceva che era una turbolenza un po' lunga, di avere pazienza, ma che andava tutto bene. Sì sì, sarà anche così, ma all'arrivo l'hostess è stata chiara: era una bella turbolenza pesante. Ha anche aggiunto che però non le sembro una che ha paura di volare (ma non sapeva dei Tavor) e che comunque fatta questa i prossimi voli saranno una passeggiata vista l'intensità di questa turbolenza. GRAZIE!!!

Comunque toccare il suolo è stato fantastico. Sì, signori miei, sono proprio un segno di terra. Qui mi piace stare, ben adesa al suolo. Sarà anche vero che è l'aereo che vola e non l'uomo, ma a me proprio non piace!!!